Gemma contro la violenza

Il progetto GEMMA (Gender-Based Empowerment of Women through a Multiagency Approach) si ispira al modello ecologico di comprensione della violenza dell’OMS e agli studi che mostrano quanto la violenza contro le donne sia uno dei più urgenti problemi a livello mondiale, per condurre un programma di intervento su un gruppo specifico di donne ad alto rischio di subire violenza: donne appartenenti a comunità minoritarie e migranti.

Obiettivi:

Gli obiettivi del progetto si dispiegano su vari livelli:

  • A livello individuale si offrono risposte e supporto adeguati ai bisogni delle donne sopravvissute alla violenza
  • A livello comunitario si conducono campagne di sensibilizzazione e si promuove la creazione di reti di protezione per prevenire e combattere la violenza all’interno delle comunità locali
  • A livello sociale il progetto vuole migliorare la capacità dei servizi di cooperare e rispondere ai bisogni delle donne sopravvissute alla violenza.

Le attività si sono svolte in una serie di fasi

Analisi del contesto

  • Studio della legislazione vigente e delle misure di protezione specifiche; mappatura dei servizi a livello locale che si occupano di donne vittime di violenza, appartenenti a gruppi etnici minoritari o migranti.
  • Focus group con i rappresentanti dei servizi sul territorio e delle interviste qualitative alle donne sopravvissute alla violenza.

Sensibilizzazione della comunità e prevenzione

  • Seminari con esperti
  • Tavole rotonde con i membri chiave delle comunità etniche minoritarie o migranti per condividere i risultati della ricerca svolta in fase 1 e la strategia comunitaria transnazionale
  • Incontri per sviluppare protocolli locali operativi a partire dalle linee guida transnazionali.

Formazione 

  • Training rivolti a professionisti del settore sanitario, psico-sociale e legale per sviluppare strategie e competenze per operare in modo coordinato e culturalmente sensibile
  • Workshop rivolti alle comunità migranti allo scopo di sensibilizzare e prevenire la violenza di genere.

Sono stati, infine, somministrati questionari di valutazione e soddisfazione ad entrambi i gruppi.

Diffusione risultati

Durante tutto il corso del progetto, i risultati vengono diffusi attraverso profili mediatici, seminari e conferenze a livello europeo e pubblicazioni su scala nazionale ed internazionale.

Il progetto ha sviluppato e/o rafforzato network importanti e conoscenze sulla Gender-based violence, in particolare su donne migranti nei 5 paesi europei, ottenendo i seguenti risultati:

  • 3 incontri transnazionali internazionali (Milano, Parigi, Sophia)
  • 15 Focus groups con 110 stakeholder locali
  • 46 interviste approfondite con donne migranti vittime di violenza domestica 
  • 5 report sulle Buone Pratiche (Italy, Finland, Bulgaria, Spain, Greece) per un totale di 11 esperienze di buone pratiche
  • Tavole rotonde tenute nei 5 paesi, con la partecipazione di 296 stakeholder (incluse istituzioni pubbliche e private, associazioni, servizi, comunità) 
  • 15 Training Workshop per professionisti del settore in 5 paesi con 235 partecipanti 
  • 18 Local Empowerment workshops con 292 migranti partecipanti appartenenti a comunità locali nei 5 paesi.

Inoltre sono stati prodotti:

  • 5 report su analisi comparative dei contesti (Italy , Finland, Bulgaria, Spain, Greece)
  • 5 mappature dei servizi nei paesi partner (Italy, Finland, Bulgaria, Spain, Greece)
  • Strategie comunitarie sviluppate nei 5 paesi (Italy, Finland, Bulgaria, Spain, Greece)
  • 2 pubblicazioni su riviste internazionali
  • 5 seminari nazionali per il sostegno delle donne migranti sopravvissute a violenza 
  • Una conferenza finale tenutasi al Parlamento Europeo il 4 Dicembre 2017 con gli stakeholder europei e i membri del parlamento.

File allegati:

FINANZIATORE

GEMMA Against violence! has received the financial support of the Rights, Equality and Citizenship Programme (2014-2020) of the European Union. The contents of this document and project related publications are the sole responsibility of GRT and can in no way be taken to reflect the views of the European Commission“.