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Effetti del Covid-19 sul sostegno psicosociale

Mentre il Coronavirus si diffonde nel Paese, tutti si preoccupano di tenere al sicuro sé stessi e la propria famiglia. Sarebbe un eufemismo dire che l’ultimo mese è stato un mese di montagne russe.

Al 7 aprile 2020, in Kenya sono stati segnalati oltre 170 casi positivi. 

Viviamo in quello che giustamente è stato definito un periodo senza precedenti, a causa dell’emergere del COVID-19. Con una nuova serie di regole per la vita quotidiana, le vite normali sono state alterate, causando all’intera umanità mondiale uno shock culturale. È come se non riconoscessimo il paesaggio/il contesto/lo sfondo. Per certi versi, tutto è cambiato.  

Finora i bambini sembrano essere meno vulnerabili alle infezioni gravi. Tuttavia, non è una scusa per trascurarli per quanto riguarda le misure di protezione e di sicurezza. È comunque necessario evitare che i minori siano contagiati e che diffondano il virus ad altri, soprattutto agli anziani della comunità.

A questo proposito, i bambini e le famiglie che vivono in strada non sono esclusi da queste misure preventive e il governo continua a emanarne di rigide nella corsa al contenimento di questa pandemia, tra cui il coprifuoco dal crepuscolo all’alba, il distanziamento sociale e, recentemente, la direttiva del presidente, con durata di 21 giorni, sulla cessazione di tutti gli spostamenti su strada, in treno o aereo all’interno e all’esterno dell’area metropolitana di Nairobi.

Queste misure hanno un effetto a catena sul benessere dei bambini e delle famiglie che vivono in strada. 

Per esempio:

  • dipendono tanto da chi compie elemosina quotidiana (passanti e automobilisti a bordo strada, Organizzazioni non governative e buoni samaritani per i programmi di alimentazione, ecc.). Il distanziamento sociale, il coprifuoco e le misure di cessazione di spostamenti hanno portato a una riduzione della popolazione nelle grandi città come Nairobi, con molti uffici che sono stati chiusi per un periodo temporaneo. 
  • L’industria alberghiera ha cambiato il suo modo di operare: i fornitori di generi alimentari stanno ora vendendo prodotti non confezionati, senza lasciare nulla a questi bambini che si affidano principalmente agli avanzi. Il coprifuoco dal tramonto all’alba impedisce loro di andare in giro a cercare cibo. 
  • La distanza sociale ha anche influito sul modo in cui si relazionano tra loro. Raramente, di solito, si vede un bambino di strada che cammina da solo, quindi questo nuovo modo di vivere li ha colpiti psicologicamente.
  • COVID-19 limita anche la portata e il lavoro delle ONG e delle associazioni umanitarie consolidate. 

Tuttavia, piuttosto che aspettare senza fare nulla per quanto riguarda la situazione sul campo, il Gruppo per le Relazioni Transculturali (GRT) continua a offrire sostegno psicosociale e aiuti alimentari a questo “gruppo speciale” di persone della società. Queste attività sono in linea con il mandato del GRT e complementari all’impegno del governo nella lotta contro la pandemia.

Il GRT sta svolgendo, da tre anni, un progetto intitolato “Boresha Maisha. Alternatives of Life for Street Children and Unccompanied Minors in Nairobi” con l’obiettivo di migliorare il benessere psicosociale. Sono state organizzate varie attività come ad esempio sport, sessioni di life skills e sessioni di sviluppo dei talenti. Molti bambini sono stati reintegrati nelle loro famiglie e sono stati aiutati ad accedere all’istruzione primaria o professionale in tutto il Kenya. 

A causa del COVID-19, il GRT, di emergenza, ha dovuto interrompere la maggior parte delle attività sul campo per seguire le direttive del governo. 

Tuttavia, la nuova pandemia è stata una grande opportunità per esplorare altri metodi di lavoro.
Grazie alla tecnologia e all’invenzione di Zoom, WhatsApp, Hangouts, Meet e molte altre piattaforme, il GRT è in grado di condurre, con proprio staff, riunioni dove vengono discussi la maggior parte dei casi allarmanti e si trovano le possibili soluzioni.

I responsabili del supporto psicosociale sono in grado di eseguire follow-up telefonando ai caregiver e visitando quelli in strada, osservando le misure sanitarie. 

La comunità indiana di Nairobi, attraverso la comunità Visa Oshwal, ha dimostrato un grande impegno nei confronti dei bambini di strada e delle famiglie, offrendo donazioni di cibo per mitigare la situazione di disagio in cui vivono. Il GRT, in qualità di coordinatore principale del Nairobi Street Children and Youth Consortium, è stato in grado di coordinare le attività e 36 organizzazioni che lavorano in questo settore ricevono settimanalmente donazioni di cibo.

Il GRT è anche sostenuto con la donazione di cibo dal centro Raha Kids ed è stato in grado di raggiungere più di 100 beneficiari (giovani di strada e madri, bambini reintegrati e bambini e giovani rifugiati).

Il GRT, essendo tra i beneficiari, è stato in grado di sostenere 18 donne di strada: ha fornito loro cestini di cibo lunedì 6 aprile. La donazione di cibo è solo una piccola goccia nell’oceano, ma è importante dimostrare che non sono sole e che noi siamo lì per loro. Sanno che possono sempre chiamare quando ne hanno bisogno e che hanno una spalla su cui contare.

Isolarsi o distanziarsi dagli altri è difficile e può essere un fattore di stress per un bambino, sia nell’ambiente familiare sia in strada. I bambini, infatti, comunicano in modo speciale e trovano la felicità quando sono in gruppo.

I bambini di strada e le famiglie meritano protezione e un trattamento giusto da parte del governo e della comunità per poter affrontare lo stress durante questo periodo logorante.

Crediamo che, come Organizzazione che lavora per servire i più vulnerabili della comunità, non dovremmo interrompere il nostro sostegno, trovando modi innovativi per continuare, garantendo la nostra sicurezza.

Fornire supporto per le telefonate li aiuta a sentirsi amati e accettati e può prevenire ricadute e comportamenti negativi.